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Pubblicato da Kiro

In arrivo la pillola che si collega allo smartphone e al medico

Secondo i dati ufficiali della OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) circa il 50% dei malati che si curano con delle pillole tendono a sbagliare il dosaggio o l’orario di somministrazione del farmaco. Questo trattamento sbagliato rallenta la cura e genera dei costi economici per il paziente e le strutture sanitarie, oltre ad allungare il periodo della guarigione.

Per risolvere questo problema gli smartphone a breve forniranno un grande aiuto. Una società americana, la Proteus Digital Health, infatti, ha realizzato una tecnologia che riesce a tracciare la somministrazione della pillola, mandare l’informazione a uno smartphone e collegare il tutto in un servizio cloud consultabile dal medico.

In questo modo si può generare un registro delle somministrazioni conoscendo esattamente cosa è stato preso e a che ora della giornata in maniera automatica. Ma come funziona? Proteus ha realizzato un circuito grande quanto un granello di sabbia contenente lo strumento per inviare l’informazione a un cerotto bluetooth posto sul braccio. In pratica l’hardware posto nel medicinale è in realtà un composto di rame, magnesio e cloruro di sodio che si attiva a contatto con gli acidi dello stomaco.

Quando il cerotto riceve l’impulso dalla pillola, che si attiva solo durante la fase digestiva, invia l’informazione allo smartphone mediante un’apposita applicazione indicando il tipo di medicinale e l’orario di assunzione. Lo smartphone manda l’informazione ad un database presso la struttura sanitaria che ottiene, così, un registro del paziente.

Questa tecnologia non è molto lontana, anzi, Proteus ha ottenuto la certificazione CE Mark dall’Unione Europea nel 2010 e la certificazione medica dalla FDA americana nel 2012. Questi documenti certificano l’affidabilità del sistema contro i possibili danni alla salute.

La vendita delle prime pillole tecnologiche dovrebbe iniziare il prossimo anno. La società investirà anche nell’evoluzione del sistema tentando di tracciare l’assorbimento del medicinale per avere un dato più preciso sull’efficacia della cura.

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